I lunghi singhiozzi
dei violini d’autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono
Paul Verlaine
L’autunno è una stagione di attese, di rallentamento, di consuntivi. È in questo periodo che, una volta raccolti gli ultimi frutti della terra e completati i lavori di preparazione per l’inverno, un tempo i contadini potevano iniziare a recuperare le forze dopo le lunghe fatiche sotto il sole della primavera e dell’estate. Non a caso tradizionalmente era nel giorno di San Martino che si chiudeva la vecchia e si apriva la nuova annata agraria, con i braccianti che – se il loro contratto di lavoro non veniva rinnovato dal padrone – dovevano fare trasloco: “fare san martino”, appunto, in molti dialetti locali d’Italia. Ma in questa stagione non tutti riposano: sui balconi, nei giardini, nei frutteti e nei vivai di piante fervono i lavori.
In questo e nei post successivi analizzeremo le attività di questo periodo distinguendole a seconda della tipologia e della collocazione: balcone e terrazzo, giardino, frutteto. Iniziamo dal balcone e dal terrazzo.
All’inizio dell’autunno, terminata la stagione delle piante estive, chi intende mantenere verde il proprio balcone o il proprio terrazzo anche nei mesi in cui cala la luce e torna il freddo deve optare per essenze in grado di superare i rigori della stagione. Con un’avvertenza: quali che siano le piante che sceglierete, ponete sempre attenzione alle informazioni meteo. Quando il termometro inizierà ad avvicinarsi allo zero, dovrete mettere in atto tutta una serie di strategie di protezione per le piante da esterni.
C’è solo l’imbarazzo della scelta tra le essenze adatte alla stagione, in grado di colorare i vostri spazi all’aperto. Tra le erbe ornamentali variegate o color bronzo di piccola taglia si possono selezionare le Carex (Carex “Evergold”, Carex morrowii, Carex buchananii), ma anche i cavoli ornamentali (Brassica oleracea), in grado di accendere il grigio della stagione con fioriere colorate dal viola, al lilla al giallo.
Il vero re della stagione autunnale, però, resta il ciclamino (Cyclamen linnei) nelle sue infinite varietà tra cui la più famosa è il ciclamino di Persia (Cyclamen persicum). Pianta a fioritura prevalentemente invernale che non ama l’esposizione al sole e che preferisce l’ombra, tollera bene le temperature comprese tra i 6 e i 18°C e preferisce un terriccio acido e ricco di humus. Durante la fioritura va annaffiato ogni due o tre giorni, mentre l’acqua va diradata durante il periodo di riposo. Il terreno dei ciclamini non deve mai essere troppo umido altrimenti le radici marcirebbero: ricordate sempre di svuotare i sottovasi.
Quanto all’edera (Hedera helix), si adatta perfettamente a creare composizioni con altre piante, ma è molto infestante. Per evitare che invada tutti gli spazi è bene piantarla con il vasetto, coprendo i bordi con il terriccio. L’elleboro (Helleborus orientalis) è pianta da mezz’ombra od ombra completa, che ama il terreno umido e le annaffiature regolari d’estate, mentre queste sono da diradare nei mesi freddi controllando però che il terreno non rimanga mai asciutto troppo a lungo. Gradiscono la terra comune arricchita con stallatico o concime granulare a lenta cessione da applicare un paio di volte l’anno.
L’erba nera (Ophiopogon planiscarpus “Nigrescens”) non teme gelo e neve, come pure l’erica (Erica calluna o Calluna vulgaris), che però mal sopporta i ristagni d’acqua in fioriera, da evitare inserendo un pugno di ghiaia sotto le radici. L’Euchera (Heuchera) è un genere che include una cinquantina di specie e centinaia di varietà differenti diverse, ma tutte dalle foglie decorative praticamente di tutti i colori.
Il formium (Phormium) è un genere che comprende piante perenni che appartengono alla famiglia delle Agavaceae. Arriva dalla Nuova Zelanda dov’è spontaneo ovunque e forma macchie con ciuffi di foglie verde chiaro, lineari lunghe sino a 3 metri. Tende naturalmente ad “allargarsi”, motivo per il quale chiede fioriere capaci, ma soffre la neve! La gaultheria (Gaultheria procumbens) forma piccoli cespugli tondi carichi di bacche rosse.
I narcisi autunnali (Narcissus papyraceus) sono bulbose con fiori candidi dai lunghi steli, che chiedono contenitori profondi a sufficienza per consentire alle radici un corretto sviluppo. Anche in questo caso però occorre fare attenzione al meteo: di giorno le temperature devono restare sopra lo zero e la notte non devono scendere sotto i -5°C. La pernezia (Pernettya mucronata) è un piccolo arbusto che si colora di bacche rosa, rosa acceso o bianche. La pieris (Pieris japonica) è un altro piccolo arbusto sempreverde a crescita lenta, dalle foglie nuove rosse che non soffre il gelo.
Il senecio (Senecio cineraria), che resiste al freddo ma teme il gelo, si colora d’argento: soffre però i ristagni d’acqua, motivo per il quale al momento dell’impianto occorre inserire un pugno di ghiaia sotto le radici. La skimmia (Skimmia japonica) è un arbusto a crescita lenta. Il solanum (Solanum capsicastrum) getta piccoli fiori bianchi da primavera fino a ottobre e in autunno fruttifica a bacche dai colori caldi. La stachis (Stachys lanata o bizantina) forma un cuscino di foglie verde-argento, è poco aggressiva e robustissima.
La vinca (Vinca minor) è una strisciante sempreverde che ricade piacevolmente oltre i bordi del vaso e primavera si riempie di fiorellini. La viola (Viola linnei) resiste anche alla neve.
Per proteggere le piante in vaso che resteranno in esterno, e non potranno essere trasportate all’interno all’arrivo del gelo, è necessario seguire alcuni semplici accorgimenti . Tra questi, alcuni sono vecchi trucchi: uno, ad esempio, è quello di accostare i vasi alla pareti degli edifici, dalle quali comunque passa all’esterno almeno un po’ di calore. Se questo non è possibile, per riparare i vasi dallo sbalzo termico occorre coprirli con un materiale isolante, come ad esempio un telo di plastica, eventualmente attraverso la realizzazione di minitunnel: basta predisporre archetti di ferro da coprire con un robusto materiale plastico. (1 continua)